Come nasce il progetto
Seguendo fedelmente la mia convinzione per cui le idee migliori vengano generate “in movimento”, il progetto nasce durante una normale giornata di fine settembre mentre pedalavo sulle Alpi al confine tra Francia e Italia, più precisamente scalando il Colle della Lombarda.
Già in contatto con Marirosa Iannelli, linguista, specializzata in cooperazione internazionale, water management e governance dei cambiamenti climatici, per alcune questioni professionali e uniti dalla profonda passione della bicicletta e dall’idea che possa essere il mezzo tramite cui guidare il cambiamento, decido di afferrare il telefono e sottoporle l’idea di arrivare a Glasgow, in occasione della COP26, pedalando in sella alla mia bicicletta. Quell’idea primordiale diventa velocemente un progetto strutturato di divulgazione scientifica in cui lo sport diventa veicolo fondamentale per tradurre in un linguaggio semplice e comprensibile ai più.
Il titolo “Bike to 1.5°C” definisce in modo chiaro l’obiettivo e il mezzo tramite cui raggiungerlo.
L’associazione Italian Climate Network, di cui Marirosa è Coordinatrice Clima e Advocacy, diventa il partner ideale (tanto da proseguire lungo il nostro rapporto con l’investitura a primo ambassador ufficiale) con cui strutturare un piano di attività di divulgazione. Dapprima una serie di dirette e di talk online con scienziati ed esperti, con cui raccontare le diverse tematiche riguardanti la forte crisi climatica che ci troviamo a vivere, quindi conferenze, interviste e contributi da sviluppare lungo i vari capitoli di quello che, da “idea” diventa un progetto strutturato in cui far ricadere le avventure in giro per il mondo in sella alla mia bicicletta.
La missione
Il progetto ha l’ambizione di unire il mondo della scienza e quello dello sport attraverso l’attività di divulgazione e il costante confronto con scienziati ed esperti durante una serie di talk e momenti di analisi e discussione che coinvolgano il pubblico che segue le mie avventure e attività, nonché di promuovere l’utilizzo della bicicletta in ogni ambito, da quello meramente sportivo fino ad arrivare a quello costante e quotidiano in sostituzione dei veicoli maggiormente impattanti in termini di emissioni di Co2. Il progetto ha una sua forte declinazione nei tour di divulgazione presso le scuole primarie e secondarie di tutta Italia.
Gli incontri con i ragazzi e il confronto con loro è uno dei momenti fondamentali e rappresenta la chiave di volta della lotta alla crisi climatica nel prossimo futuro: a loro lasciamo in mano una pesante eredità ed è a loro che dobbiamo affidare parte di questa responsabilità. La ferma convinzione che la bicicletta sia lo strumento più potente per raccontare la crisi climatica e, al tempo stesso, guidarci nel suo attraversamento, è la base di un progetto tuttora in fase di costante evoluzione.
Raggiungere i luoghi più remoti, estremi e al tempo stesso fragili del mondo, in sella alla bicicletta, vuole trasmettere quei valori di resilienza e capacità di adattamento propri non solo di un’avventura sportiva ma anche, e soprattutto, della vita quotidiana. La crisi climatica ci impone un cambiamento nei nostri stili di vita: da sempre l’essere umano ha in se gli strumenti emotivi e sociali per adattarsi, per cui il progetto vuole essere un modo semplice ma d’impatto per presentare da un lato i problemi da affrontare e dall’altro trovare alcune delle risposte agli stessi, attingendo al mondo della scienza.
La struttura del progetto
Attualmente il progetto veicola i messaggi e le attività attraverso le avventure sportive.
Nasco come ciclista nel 1994, spinto dalle imprese di Marco Pantani. Dopo aver svolto tutte le categorie agonistiche approdo al mondo del professionismo dove milito tra le fila di una squadra minore prima di dedicarmi all’ultracycling. Le lunghe avventure ed esplorazioni attraverso i luoghi più remoti del pianeta hanno alimentato la sensibilità verso il mondo circostante fino a maturare nella ferma volontà di strutturare le mie osservazioni in un progetto ben definito e dagli obiettivi chiari, seppur in costante e continua evoluzione grazie agli stimoli che ricevo ogni giorno lungo il mio processo di formazione personale.
Da sempre convinto del ruolo fondamentale dello studio, dopo una prima laurea in habitat design, proprio in concomitanza con il lancio di questo libro, inizio un nuovo percorso di studi, iscrivendomi al Corso di laurea in “Scienze Ambientali” proprio per aumentare la mia consapevolezza e le conoscenze delle tematiche trattate. Anticipando un grazie a tutte le persone che sin qui hanno dato il loro contributo e quelle che continueranno ad arricchire il progetto, di seguito l’elenco delle persone e dei contenuti sviluppati in rigoroso ordine di apparizione.
Bike to 1.5°C nelle scuole
Credo fortemente nel valore della formazione delle nuove generazioni per una presa di coscienza dei cambiamenti climatici. Per questo una parte fondamentale del progetto verte sugli incontri nelle scuole primarie e secondarie. Momenti di incontro e confronto con i bambini ed i ragazzi sui temi della crisi climatica e su ciò che la natura ci restituisce quando scegliamo di trattarla con cura e gentilezza, integrandoci in essa anzichè tentare di modificarla.
È possibile richiedere un incontro nel proprio Istituto o proporne uno attraverso il FORM Disponibile al seguente LINK
Contributors
Marirosa Iannelli, coordinatrice del progetto scientifico: Coordinatrice Clima e Advocacy di Italian Climate Network e Presidente di Water Grabbing Observatory. Ha svolto un ruolo fondamentale nell’opera di mediazione con le Nazioni Unite affinché venisse compiuto il gesto simbolico di porre l’arrivo del mio viaggio verso la COP26 all’interno del padiglione che lo ospitava: la prima bicicletta al suo interno ha rappresentato un gesto simbolico fondamentale nonché un precedente per tutte le azioni di qui in avanti. Con lei ho affrontato il tema delle “Risorse del Pianeta” nella diretta di chiusura del Giro del Mondo Artico
Italian Climate Network, di cui sono ambassador nell’ambito del progetto, è un’associazione ONLUS nata per affrontare la crisi climatica e assicurare all’Italia un futuro sostenibile. E’ impegnata quotidianamente in attività di educazione, divulgazione e advocacy puntando a coniugare rigore scientifico e capacità di rivolgersi a pubblici diversi. Collabora con altre associazioni, gruppi locali, aziende e autorità pubbliche, sia a livello italiano che internazionale, nella convinzione che la risposta a questa grande sfida non possa che essere collettiva. Inoltre partecipa ai Negoziati sul Clima dell’UNFCCC dal 2011, ed è stata riconosciuta ufficialmente come “observer” nel 2014. L’associazione è affiliata a due delle constituency dell’UNFCCC: “YOUNGO”, che racchiude i movimenti giovanili per il clima di tutto il mondo, e “Women and Gender”, composta da organizzazioni al lavoro per promuovere il rapporto tra cambiamento climatico, diritti delle donne e parità di genere.
Serena Giacomin, fisica e climatologa. Presidentessa dell'Italian Climate Network e consulente manageriale per la gestione del rischio climatico, conduce le rubriche di previsioni meteo e di approfondimento ambientale in onda sui canali Mediaset e tramite le principali radio nazionali. Autrice, tra gli altri, di "Pinguini all'Equatore" con Luca Perri. Durante la diretta inaugurale del progetto “Bike to 1.5°C” ha presentato il lungo viaggio verso la COP26 spiegando "Come sta la Terra" e quali sono le azioni quotidiane che possiamo porre in atto per iniziare questo lungo ed ambizioso percorso che il Pianeta ci chiede a gran voce, spesso al prezzo di eventi meteo sempre più estremi.
Elisa Palazzi, Climatologa, Professoressa associata presso il Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Torino dove insegna Fisica del Clima. E’ stata ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Torino fino all’estate del 2021. I suoi principali interessi scientifici riguardano lo studio del clima e dei suoi cambiamenti nelle regioni di montagna, sentinelle del cambiamento climatico, per capire quali siano i fattori che influenzano lo stato dei ghiacciai e la disponibilità futura di risorse idriche. Svolge attività di divulgazione scientifica sui temi del clima e del cambiamento climatico per le scuole e il pubblico adulto. E’ autrice, insieme a Federico Taddia, del libro per ragazzi “Perchè la Terra ha la febbre?”, edito da Editoriale Scienza (2019).
Insieme a Potito Ruggero, giovane attivista e autore del manifesto “Vi teniamo d’occhio. Il futuro sostenibile spiegato bene” (Baldini+Castoldi, 2021), abbiamo trattato il tema della fusione dei ghiacciai e dei fragili ecosistemi montani, tanto quelli alpini quanto quelli della catena himalayana, descrivendone gli impatti e gli effetti catastrofici a caduta sul resto del mondo.
Matteo Dondè, architetto urbanista, da oltre 20 anni esperto di mobilità ciclistica, moderazione del traffico e riqualificazione degli spazi urbani al fine di porre al centro degli stessi l’individuo. E’ stato protagonista di una diretta sul tema delle città del futuro durante il mio passaggio a Friburgo in Brisgovia, esempio eccellente di città con una forte anima di rispetto dell’ambiente e dell’uomo.
Nicola Armaroli, chimico, è dirigente di ricerca del CNR e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze. Studia materiali e sistemi per la conversione dell’energia solare e analizza la transizione energetica nella sua complessità. Ha pubblicato oltre 250 articoli scientifici e numerosi libri, tra cui il recente “Emergenza Energia - Non abbiamo più tempo (ed. Dedalo). È consulente in materia di energia per varie istituzioni internazionali. È direttore di “Sapere”, prima rivista italiana di scienza, fondata nel 1935. In una lunga disquisizione online abbiamo affrontato l’annoso e quanto mai attuale problema della gestione energetica e le nuove forme di mobilità elettrica in funzione di una veloce ed efficace decarbonizzazione del sistema dei trasporti.
Luca Parmitano, militare ed astronauta dell’ESA (European Space Agency) è stato il primo italiano ad effettuare un’attività veicolare con oltre sei ore di passeggiata spaziale. Grande appassionato di sport e, nello specifico, praticante di triathlon con all’attivo diversi eventi conclusi con successo. Durante la diretta conclusiva del viaggio a Glasgow in occasione della COP26 ha offerto una panoramica sullo stato di salute della Terra. Inoltre ha partecipato in un confronto a tre cui ho preso parte a Bonn durante il “Living Planet Symposium” in cui abbiamo raccontato le nostre rispettive esperienze di esplorazione.
Alberto Giuffrè, Giornalista di Sky TG24, esperto di crisi climatica e cybersecurity nonché divulgatore attraverso documentari e serie in podcast, ha coordinato la presentazione del progetto offrendo un’attenta panoramica sul mondo della divulgazione e l’importanza del ruolo dei media nella trattazione di tematiche complesse e critiche
Giorgio Vacchiano, Ricercatore in gestione e pianificazione forestale presso l'Università Statale di Milano, Si occupa di didattica e comunicazione della scienza. È stato nominato dalla rivista Nature tra gli 11 migliori scienziati emergenti nel mondo che «stanno lasciando il segno nella scienza». Ha introdotto l’avventura del giro del mondo artico descrivendo le tre linee di confine artiche e l’importanza dello studio degli ecosistemi e delle foreste.
Stefano Caserini Ingegnere ambientale e dottore di ricerca in Ingegneria sanitaria, svolge da anni attività di ricerca nel settore dell’inquinamento dell’aria, degli inventari delle emissioni e della riduzione delle emissioni in atmosfera; si è occupato più recentemente delle strategie di riduzione dei gas climalteranti, della comunicazione del problema dei cambiamenti climatici e dei processi per la rimozione di CO2 dall’atmosfera. Il suo ultimo libro pubblicato è “Sex and the climate” (ed. People, 2022)
Martina Fondi, in Treedom da oltre 10 anni. Formatasi in Scienze Internazionali e Diplomatiche e in Relazioni Internazionali ha acquisito esperienze professionali in Consolati e Ambasciate e a collaborare in progetti di cooperazione internazionale, prima di conseguire un master in Green Economy e iniziare a seguire il settore "forestale" di Treedom diventando responsabile della selezione, coordinamento e monitoraggio di tutti i progetti attivi nel mondo. Treedom, ad oggi ha piantato quasi tre milioni di alberi (2.5 milioni sono in piano per il 2022) in oltre 50 progetti agroforestali in 17 paesi del mondo.
Giuditta Celli, dottoranda in Scienze Polari presso l’Università Ca' Foscari di Venezia, dall’alto della sua formazione in chimica, e l’esperienza di lavoro di un anno in Antartide presso la stazione italo-francese Concordia nonché di due mesi presso la stazione artica Dirigibile Italia, a Ny-Alesund, Svalbard.
Roberto Luigi Pagani, laureato in lingue scandinave e in studi medievali islandesi: sta completando un dottorato nella stessa materia all’università d’Islanda. Ha all’attivo pubblicazioni accademiche e traduzioni dall’antico islandese. Vive a Reykjavík dal 2014 e si dedica alla divulgazione della cultura islandese attraverso i suoi canali social. E’ autore del libro “Un Italiano in Islanda” (ed. Sperling & Kupfer 2022)
Valeria Barbi, esperta di biodiversità e cambiamenti climatici. Consulente e lecturer. Membro della Faculty della 24Ore Business School. Ideatrice e coordinatrice scientifica di WANE - We Are Nature Expedition, un progetto di divulgazione delle criticità legate agli ecosistemi attraversati durante un lungo viaggio di oltre un anno (in corso di svolgimento) lungo la Panamericana.
Giovanna Gioli, professoressa associata din geografia umana all'Università di Bath Spa nel Regno Unito. Grande esperta di Himalaya avendo lavorato, tra gli altri al "International Centre for Integrated Mountain Development" (ICIMOD) a Kathmandu - Nepal, il suo contributo è stato prezioso nel racconto delle tematiche legate ai cambiamenti climatici durante l'avventura "Alone in Ladakh"
Le attività del Progetto svolte sin qui
- Ottobre / Novembre 2021 - Viaggio in bicicletta in solitaria da Milano a Glasgow per presenziare alla COP26 con accredito ufficiale rilasciato da UNFCCC. Per la prima volta nella storia della COP una bicicletta entra al suo interno
- Febbraio / Aprile 2022 - Primo giro del mondo artico *
- Maggio 2022 - Partecipazione al Living Planet Symposium della European Space Agency con un panel dedicato insieme a Luca Parmitano e Alessandro Di Bella (raggiunto rigorosamente in bicicletta con un viaggio dal Passo dello Stelvio a Bonn)
- Giugno / Luglio 2022 - Adesione e partecipazione attiva alla campagna del Parlamento Europeo “Voglio un Pianeta così”
- Febbraio / Marzo 2023 - Alone in Ladakh - Traversata invernale in solitaria della regione himalayana del Ladakh, tra villaggi, strade ad oltre 5000 metri di quota e i problemi che stanno affliggendo le piccole comunità locali
- Attualmente in corso - Attività di divulgazione del progetto scientifico nelle scuole primarie e secondarie
(*) Le emissioni derivanti dagli spostamenti avvenuti in aereo durante il giro del mondo artico verranno compensate attraverso una donazione del progetto Bike to 1.5°C, per sostenere l’attività di Treedom volta alla piantumazione di mangrovie in Tanzania per favorire la preservazione e ricostituzione di ambienti naturali (il progetto è consultabile al seguente link https://www.treedom.net/it/countries/tanzania_united_republic_of )
Live Talk - Percorso di divulgazione
Il percorso di divulgazione prevede una serie di live talk ed eventi digitali. Tutte le registrazioni sono disponibili sul canale Youtube di Omar Di Felice al seguente LINK